Sono 2.932 i cittadini laziali residenti nei paradisi fiscali finiti sotto il mirino dell'Agenzia dell'entrate. A renderlo noto è il direttore della Direzione regionale del Lazio, Eduardo Ursilli. Si tratta perlopiù di "artisti, attori, sportivi, professionisti e imprenditori padronali. Individui che dirottano all'estero, su conti propri o intestati a prestanome, parte dei soldi ricavati dall'evasione" ha spiegato il dirigente. L'attività di controllo svolta dall'amministrazione fiscale ha quindi l'obiettivo di recuperare le imposte e fare rientrare quei soggetti la cui residenza all'estero si dimostri fittizia, poiché il loro centro di interesse economico e familiare si trova, nei fatti, in Italia.
Quanto alle mete preferite dai laziali per l'espatrio in vetta alla classifica figurano il Principato di Monaco, che conta 517 residenti seguito dall'Uruguay a quota 312. Tra le altre destinazioni anche Costa Rica, Bahamas, Hong Kong, Mauritius e Panama. Se il Principato di Monaco risulta il prediletto è anche il Paese con cui l'"Agenzia ha iniziato un'attività di collaborazione molto forte, tanto da far ritenere che presto non sarà più un problema" ha spiegato il capo dell'ufficio accertamento, Saverio Iamele.
Sui numeri l'Agenzia non si sbilancia e si limita a dire che per molti degli oltre 2900 cittadini laziali coinvolti "sono già stati fatti accertamenti per svariati milioni". "L'attività di controllo nei confronti dei residenti all'estero – ha precisato poi Ursilli - non riguarda lo scudo fiscale in quanto si tratta di un'attività di routine: è un'azione già iniziata nel 2000 quando sono state costituite strutture di intelligence a livello nazionale e regionale finalizzate a individuare questa particolare tipologia di evasione o elusione fiscale che rappresenta da sempre un obiettivo primario dell'Agenzia".
Nella sua attività di controllo l'Agenzia delle entrate non è sola. Oltre all'Agenzia della dogane e alla Guardia di finanza l'ente lavora a stretto giro con i Comuni e l'Aire, l'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (secondo cui a livello nazionale sono oltre 29 mila gli italiani che vivono nei paradisi fiscali). I paradisi fiscali hanno i giorni contati, dicono dalle Entrate. "Riteniamo che i Paesi a fiscalità privilegiata - ha concluso Ursilli – abbiano sempre di più vita dura. Quanto al segreto bancario va oramai considerato sotto terra".
